A Ivan D’Adamo la Cintura WBC-FPI dei massimi nel “derby” con Paolo Iannucci

di Luigi Capogna

Derby tutto ciociaro quello svolto domenica 28 aprile presso l’accogliente palazzetto dello sport di Tecchiena nel comune di Alatri per l’assegnazione della cintura WBC–FPI 2018 dei pesi massimi riservato ai pugili pro seconda e terza serie che la “ASD D. Tiberia” ha potuto allestire grazie alla fattiva disponibilità del promoter William Tanzi e della “G.S. Training Cassino”. Paolo Iannucci e Ivan D’Adamo si sono rivelati tra i più interessanti e degni finalisti di questo importante Torneo. Il primo, nato e cresciuto ad Isola del Liri, è cresciuto pugilisticamente presso la gloriosa palestra della “Franco Valente” dove continua il suo percorso sportivo sotto l’attenta guida del maestro Gianluca Gabriele. Tra i dilettanti ha disputato oltre settanta incontri tra le categorie dei massimi e supermassimi, ottenendo lusinghieri risultati ed importanti successi tra cui il Guanto d’oro nel 2008, Il Campionato Italiano nel 2009 e la medaglia di bronzo ai Campionati Italiani del 2010. Da allora la sua carriera viene messa in forte discussione per una serie di problemi fisici alla schiena. Interrompe l’attività agonistica per riprenderla nel dicembre del 2016 tra i professionisti. Ha esordito in questo Trofeo con una schiacciante vittoria contro il siciliano Fabio Piazza conquistando di diritto la finale. Molto più travagliata e sofferta invece la storia di Ivan D’Adamo che ha fatto il suo esordio a ventinove anni, età  in cui molti pugili appendono già i guantoni al fatidico chiodo, ma non per lui che da allora ha disputato oltre 25 match tra i dilettanti con la conquista del titolo di Campione Regionale senior 2016 dei pesi massimi. Da pugile professionista e la sicurezza di un lavoro come operatore ecologico nel comune di S. Elia Fiumerapido dove risiede con la consorte Daria e i suoi gioielli Dorian e Gregory di 15 e 9 anni, concilia amorevolmente i quotidiani impegni lavorativi con la sua più grande passione: la boxe.

E proprio con la boxe, con il suo eccellente maestro Giuseppe Tucciarone e con tutto il team della “G.S. Training Cassino” ha saputo reagire e ritrovare certezze e serenità che la vita a volte gli aveva messo a dura prova mettendo il cuore oltre ogni ostacolo perché spesso “il cuore ha ragioni che la ragione non ha” come diceva il grande Pascal.

Insomma due assoluti protagonisti che hanno dato vita ad un incontro molto intenso ed incerto con grande correttezza e sportività. Il foltissimo pubblico assiepato nell’accogliente palazzetto ha fatto sentire tutto il suo entusiastico calore ai propri beniamini a confermare quanto più volte ribadito: la gente, gli appassionati e gli spettatori per tornare ad appassionarsi della boxe e seguirla da vicino hanno bisogno di questi match tra pugili validi italiani ma soprattutto tra due contendenti che abbiano le giuste motivazioni per conquistare la vittoria.

Il verdetto finale ha premiato un coriaceo Ivan D’Adamo che nel corso delle otto riprese previste si è fatto preferire per continuità e incisività mostrando una buona scelta di tempo e boxando con la freschezza di un ragazzino; ha mandato a vuoto i velleitari attacchi del rivale che si sono fatti più sporadici con il passare dei minuti anche se Iannucci ha cercato in tutti i modi di replicare ai precisi diretti di prima intenzione dell’avversario che ne rallentavano l’azione e non gli permettevano di replicare e di caricare i colpi  come avrebbe voluto e per limitare i danni è stato costretto spesso a rifugiarsi in clinch.

In ogni caso entrambi i pugili con grande cuore non hanno mai mollato e anche quando è venuta a mancare la giusta lucidità  ci hanno provato fino al suono dell’ultimo gong dando fondo ad ogni più recondita energia. Iannuci ha cercato di fiaccare la resistenza di D’Adamo lavorando soprattutto ai fianchi con colpi potenti che però non hanno minimamente scalfito la resistenza dell’indomito avversario molto ben preparato fisicamente e mentalmente che solo a metà match ha palesato un atteggiamento di sfida irriverente abbassando la guardia; prontamente ripreso dal suo angolo si è rimesso in linea e tutto è filato per il verso giusto. A fine incontro anche il maestro Gianluca Gabriele è sembrato soddisfatto perché il suo pupillo seppur perdente ha evidenziato molto coraggio, dote quest’ultima mai venuta a mancare a Iannucci, uno che negli anni ha saputo mettere alle corde parte delle sue inquietudini di vita e proiettarle in palestra, sul ring, verso nuovi obiettivi. Tanti tatuaggi, poche le bizze, quasi nulle le serate in discoteca o al bar con gli amici e spazio solo all’attività serale in palestra, poter maturare crescere e sognare. In questa seconda fase agonistica improntata su tecnica e determinazione ha  saputo accettare la sconfitta senza rimorsi e rimpianti perché il tutto si riconduce all’occasione del momento e a saper cogliere tutte le occasioni che capitano durante tutto l’arco di una carriera pugilistica. Di sicuro era in forma, caricato al punto giusto ma ha dovuto affrontare un avversario determinato, incisivo e soprattutto conscio delle proprie potenzialità che sul ring ha esternato un pugilato efficace mostrando evidenti progressi sia in fase atletica che mentale e che adesso a seguire lo ripagheranno, gli auguriamo, dei tanti sacrifici e delle immancabili rinunce.

La disputa del titolo delle cinture è stata preceduta da dieci incontri tra dilettanti in un’atmosfera poco gioviale, sottotono quasi in sordina; peccato, perché questo affascinante e meraviglioso sport per continuare ad essere un elargitore di sogni deve essere capace, sempre e oggi più che mai, di esprimere in modo tangibile i valori del rispetto, della condivisione, della lealtà. Ragione per cui i genitori, i tecnici, i dirigenti e  gli adulti dovrebbero cercare di superare i personalismi e protagonismi, permettendo di concretizzare la funzione formativa ed educatrice che è insita in questo sport. Tutti indistintamente sono chiamati ad impegnarsi in questa direzione in nome di una unione pugilistica che diversamente rimane un’utopia.

La boxe, forse, la si può vivere da protagonista, con tutte le angosce e speranze possibili, ma per incidere bisogna innanzitutto rispettare regole e persone, ognuna per il proprio ruolo.

 Risultati dilettanti:

pesi mosca A. Spinelli vp F. Gabriele; pesi mosca F. Litti vp G. Cantatore; pesi welter L. Conte vrcs D. Pinchera; pesi gallo G. Spada v rcs D. Carosella; F. Mezzone  vp L. Barbara; pesi gallo L. Palmisani vp L. Divinaldi;pesi mosca A. Natale vp M. Spada; pesi gallo A. Ciarla pari E. Solozequi; pesi welter M. Santangeli vp Suman Rey; incontro femminile pesi s.leggeri L. Venti vp M. Pia Stirpe.

Risultati Professionisti – Finale Torneo delle Cinture:

pesi massimi Ivan D’Adamo vp Paolo Iannucci.

Arbitri: D’Erasmo, Marzuoli, Ramacciotti

Medico di servizio: Dott. Pasquale Tamburrini

Commissario di riunione: Orfeo Mollicone

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